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Progetti: Polinesia Francese

Polinesia Francese: Rallentare l’evolversi della malattia.

Il progetto

Polinesia Francese, per confondersi nell’azzurro del mare.
Il diabete diventa spesso causa di cecità. Un giusta diagnosi ed il sostegno di un’alimentazione corretta permette di rallentare l’evolversi della malattia.

Un giovane sacerdote della Diocesi di Papete sta vivendo questo dramma e con lui ragazzi della sua comunità che corrono il rischio di perdere il loro don. Il progetto vuole essere di aiuto a lui e a coloro che nella sua comunità vivono la stessa sofferenza.

Referente del progetto è don Fiorenzo Rossi, sacerdote fidei donum.
Scrive don Fiorenzo: "…l'altra settimana in visita sulle isole Tuamotu che in effetti sono le più povere della Polinesia ho potuto constatare ancora una volta la precarietà di tutto. Quando manca l'acqua non c'é affatto il desiderio di rimanere sull'atollo per cui tutti i giovani non hanno affatto il desiderio di restare sul posto, dunque rimangono le persone più anziane e i bambini. In realtà è una povertà generale ma assai dignitosa.
Il lavoro di noi sacerdoti é semplicemente quello di adattarci alla realtà locale cercando di condividere la nostra fede affinché queste persone aprano gli occhi sulla loro situazione e incomincino a gestire meglio la loro situazione. Su questa isola NAPUKA sino al mese di giugno scorso ha lavorato un giovane prete taitiano ( 42 anni). Purtroppo si trova in una situazione delicata: a causa del forte diabete sta perdendo drasticamente la vista e questo lo sta abbattendo molto sopratutto perchè non gli hanno dato troppe speranze.
Qui la realtà del diabete é molto drammatica e nelle parrocchie stiamo veramente facendo una forte campagna per questa situazione. Il 40% dei bambini soffre già di obesità con problemi di diabete per cui si spera che i servizi della sanità pubblica incomincino a fare qualche cosa.
la stella da accendere é per i bambini di questa comunità ma, come vedete, credo che una piccola stellina si possa accendere anche per questo sacerdote. Grazie".