Dove e perchè?
La diocesi di Mangochi è la più recente istituita in Malawi.
E’ situata in una zona a maggioranza musulmana, circa il 60%, i cattolici sono solamente il 30%.
E’ tuttavia una Diocesi molto attiva e in questi anni ha potuto ordinare 56 sacerdoti, istituire 20 nuove parrocchie, 4 seminari, 3 centri pastorali, 18 poste sanitarie a livello parrocchiale, 220 scuole primarie e 4 centri per orfani.
Tutto questo richiede un notevole impegno economico a cui la comunità cristiana locale, nonostante sia stata fortemente e volutamente coinvolta, non riesce a far fronte.
La Diocesi di Mangochi ha scelto di concentrare i maggiori sforzi nelle varie attività legate alla salute, facendo funzionare gli ambulatori per l’assistenza ai colpiti da HIV/AIDS, alla lotta alla povertà e alla fame, all’istruzione e all’educazione sia degli adulti che dei bambini.
La conseguenza di questa scelta è che non rimangono fondi sufficienti per portare a termine tante altre attività.
Vi sono alcune parrocchie che non hanno una casa e la chiesa non esiste o non è mai stata completata.
E’ un aspetto che non va sottovalutato perché è molto importante per una comunità cristiana avere un luogo dignitoso per pregare, ritrovarsi e svolgervi le attività pastorali.
Una parrocchia senza casa o senza chiesa non può avere un sacerdote residente e deve aspettare che questo venga da parrocchie vicine quando possibile.
Cosa fare?
Mons Alessandro Pagani, missionario bergamasco e vescovo di Mangochi lancia un appello alla sua e nostra Diocesi.
E’ da pochi anni alla guida della Diocesi di Mangochi e si è trovato purtroppo ad ereditare una situazione economica precaria.
Le molte attività pastorali a favore della popolazione locale assorbono gran parte delle esigue risorse disponibili.
La comunità cristiana locale, pur essendo molto attiva e motivata, non riesce a far fronte a tutte le necessità e chiede quindi il nostro aiuto su un progetto specifico.
La chiesa parrocchiale di Nankumba, dedicata a S. Alessandro, è stata iniziata nel 1992, ma a tutt’oggi non è mai stata completata. Mancano gli intonaci, i pavimenti, gli infissi, le porte, l’impianto elettrico e tutti gli arredi.
Di fatto è inutilizzabile, con il forte rischio che l’abbandono dei lavori per così tanto tempo comprometta anche quanto già fatto.
Ci viene quindi chiesto di aiutarli a completare la loro chiesa. Citando Mons Pagani:“questo aiuto ci sgraverebbe di un bel peso e questa comunità parrocchiale potrebbe finalmente cantare di gioia”.
Per completare i lavori servono 10.000 Euro.
Solidarietà e partecipazione
L’aiuto economico al Sud del mondo si realizza attraverso tante e diverse modalità concrete per realizzare e continuare progetti che, in modi diversi, cerchino di rispondere alle urgenze ed esigenze di comunità e singoli.
Una convinzione: il sostegno economico a distanza non è elemosina, ma responsabilità di ognuno rispetto all’equa redistribuzione dei beni della terra e del loro utilizzo.
Viene chiesto che il contributo economico al progetto sostenuto, annuale e per un tempo stabilito, sia accompagnato da un approfondimento culturale e da uno stile di vita che porti l’interesse per il mondo dentro la casa di ciascuno.
Il progetto è solitamente comunitario: una classe di scuola, una posta sanitaria, un gruppo di famiglie…Non è qualcosa di “individualistico” perché legato “a quel bambino” o a “quel missionario” e non comporta alcun legame giuridico, ma abbraccia una concreta possibilità di sviluppo e di maturazione grazie al contesto comunitario.
La finalità è quella di consentire che chi beneficia dello stanziamento diventi autosufficiente, per non consentire un vitalizio non certamente dignitoso.
E’ l’occasione per contribuire all’impegno di un missionario e della sua quotidiana fatica per la promozione della vita e del cammino di fede dei fratelli del Sud del mondo facendo in modo che, anche se lentamente, possano rendersi autonomi.
Perchè scegliere di sostenere un progetto?
- aprire gli orizzonti sulla realtà del Sud del mondo per conoscere storia, politica, economia, cultura e costumi;
- vivere sobriamente, evitando di far diventare indispensabile l’inutile;
- usare i propri soldi per creare giustizia nel mondo e non sfruttamento;
- arricchire la propria vita e famiglia con un impegno a favore di chi chiede di diventare soggetto di attenzione e collaborazione.
Come sostenere questo progetto
Bonifico bancario
Associazione Pro Jesu onlus
Credito Bergamasco gruppo Banco Popolare
Filiale: Malpensata Bergamo
Iban:
IT63Q0503411105000000000900
C/c postale n° 59406876
Intestato a: Pro Jesu onlus
Indicare sempre, nella causale del versamento, il titolo del progetto.
E’ possibile la detrazione fiscale nei termini di Legge vigenti.
Sede legale: Via Zanica 58h - Bergamo